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Giornata Nazionale DCA | Disturbi del Comportamento Alimentare
ragazza in tuta che cammina sulla spiaggia
Pubblicato il 18/03/2022
#Riflessioni
La giornata del Fiocchetto Lilla

Il 15 marzo è stata  la Giornata del Fiocchetto Lilla.

Una giornata dedicata a sensibilizzarci verso i Disturbi del Comportamento Alimentare.

La Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla è stata promossa nel 2012 dall’associazione “Mi Nutro di Vita” con l’obiettivo di supportare coloro che stanno lottando contro queste problematiche e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

 

Non è mai facile parlare apertamente di questo argomento, dietro a questi disturbi c’è molta sofferenza incompresa e le donne che ne soffrono si trovano da sole ad affrontare tutto questo.

Pensando alla mia esperienza di donna e di personal trainer purtroppo non ho mai conosciuto una ragazza che almeno una volta nella sua vita non abbia avuto piccoli o grossi problemi di tipo alimentare.

Dietro ad una problema di questo tipo si cela una montagna di insicurezze che hanno messo radici nella nostra vita: dall’immagine che abbiamo di noi stesse, ad una sofferenza maturata negli anni che piano piano prende il sopravvento e controlla tutta la vita.


 

ragazza al tramonto in tuta rosa
Ci si libera di queste catene

Quando se ne parla si racconta solo delle forme più gravi, di quei disturbi come l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, l’obesità, ma qualsiasi alterazione del comportamento alimentare è un disturbo e una sofferenza.

Anche episodi di abbuffate, di grossi digiuni punitivi, di attività fisica smisurata per purificare il corpo e castigarlo, di ipercontrollo a tavola, sono grossi campanelli di allarme e chi ne soffre ha bisogno dello stesso identico aiuto. Ogni disturbo alimentare, in ogni sua forma, nasce da una distorsione che coinvolge la percezione che si ha come persona e che si poi si esternalizza verso ciò che riteniamo la causa del nostro male: il cibo.

 

Ho sofferto molto delle suddette forme “minori” e ho combattuto a lungo per liberarmi. Ci si sente incatenati, in prigione, soffocare, si vorrebbe urlare per far uscire tutta la sofferenza che teniamo dentro e sentirsi finalmente leggere. 

Una cosa è certa: non si deve assolutamente provare vergogna, ricordo la sensazione che sentivo: mi uccideva e non mi dava la possibilità di aiutarmi, o di farmi aiutare.

 

Ci si libera di queste catene, ma il ricordo è sempre vivido e non si deve mai abbassare la guardia. Impegniamoci incessantemente, decidiamo di stare bene e soprattutto volersi bene, avere un disturbo alimentare è una tortura che infliggiamo a noi stesse e lo si scopre sempre dopo.

 

Ogni tipo di cambiamento parte dalla nostra volontà, siamo noi a volere e decidere di creare un cambiamento in noi stesse. A volte basta il nostro impegno, altre volte è opportuno fare un passo indietro e chiedere aiuto. 

Chiediamo aiuto. Non è debolezza. È il segnale di una forza davvero formidabile insita in noi.

Gio ❤️


 

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